L' intervista con Enrico RE - 850 Racer Berlinetta Bertone


Tutto comincia grazie all' amico Marcello Delfini che un giorno, mi mostra un album di foto dove, meraviglia delle meraviglie, salta fuori una 850 Racer Berlinetta immortalata in passaggi rallystici nel 1969 e le didascalie inequivocabili dicono Rallye di Montecarlo, Targa Florio! Un mese dopo sono di nuovo nel suo negozio e seduto in un moderno sedile da corsa della Sparco sono a colloquio con Enrico Re, che nel 1969 ebbe appunto la fortuna di partecipare a queste due titolate gare e vivere un' avventura indimenticabile!
  • Come nasce l' avventura con il Racer Team
“L' avventura nasce in modo casuale, grazie ad un amico, Roberto Fusina, che faceva il collaudatore all' Abarth; nel 64' aveva aperto un negozio di accessori sportivi per auto facendo arrivare per esempio dall' Inghilterra tutta l' accessoristica per la Mini , pedali speciali, volanti in pelle ecc. Poi ad un certo punto si è messo a costruire dei volanti che vendeva in tutto il mondo diventando anche fornitore ufficiale di Abarth, del reparto corse Lancia, per esempio tutte le HF avevano i suoi volanti e forniva anche Bertone che gli commissionò per il Racer Team un volante in legno fatto apposta, bello, grosso, con la parte in alluminio colore nero.
In quei tempi c' era Prearo come direttore commerciale e si voleva pubblicizzare la vettura iscrivendola al Rallye di Montecarlo cosa che era spinta anche dal concessionario Bertone di Montecarlo la GAM, General Automobil Monacò, che era gestita da un emiliano, se non ricordo male un certo Giminiani, e fu così che loro iscrissero due vetture e Bertone fece la stessa cosa direttamente. Bertone poi ne parlò con Fusina. A quei tempi Fusina ed io eravamo molto amici, ci frequentavamo assiduamente, infatti l' anno prima avevamo partecipato al Mugello con la mia 124 Spider. Fusina venne da me e mi disse :”Sai ci sarebbe l' occasione di partecipare al Montecarlo…… che ne dici?” ed io:”Si ……ma ….quanto costa?” “Niente, siamo piloti ufficiali!” “Accipicchia ……. Ma partiamo subito …… al volo!”
E così nacque l' avventura!”
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
  • E la macchina ……..
“Il motore venne preparato da Giannini a Roma, mentre la scocca era stata fatta tutta apposta, speciale, alleggerita e Fusina aveva preparato dei sedili meravigliosi, addirittura ricordo che il sedile del passeggero era forse stato uno dei primi sedili anatomici ribaltabili, tutto foderato in velluto, una meraviglia ……. Si facevano delle dormite li sopra …… anche perchè il Monte-Carlo a quei tempi era un viaggio……. Succede però che ad un mese dalla gara Fusina sa che non potrà partecipare per impegni di lavoro e così è venuto un' altro ragazzo da Torino, un certo Giancarlo Giordano che allora correva con lo pseudonimo di “Mici”; uno molto bravo con una sensibilità di guida eccezionale, calmo, costante e che non rompeva mai la macchina. E così siamo partiti! La partenza però era ad Atene e quindi le macchine sono andate con la bisarca da Torino a Bari, alla filiale della Fiat di Bari, anche perché con noi c' era l' altro equipaggio di Torino Bonacina-Bottanelli con la 125 ….. quella da rally, poi c' erano Chiapello –Druetto con l' 850 Coupè. Da Bari siamo andati fino a Brindisi via statale per prendere il traghetto per Corinto da dove, attraverso una strada che non vi dico, siamo giunti finalmente ad Atene. Qui dopo le verifiche si partiva alla volta di Montecarlo. Si partiva, mi ricordo, il venerdi sera e si arrivava a Monte-Carlo il lunedì mattina passando per Belgrado, Spalato, Trieste, Trento, Brescia, Cuneo, il Colle di Tenda e finalmente Montecarlo dopo la bellezza di circa 3500 Km!”
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
  • Durante la trasferta avete trovato neve?
“Si abbiamo trovato neve in Jugoslavia e nel tratto da Belgrado a Spalato ma non tantissima, poi abbiamo trovato del ghiaccio tra Alessandria e Cuneo ……… Una cosa di cui conservo un bel ricordo è stato tra Scopie e Belgrado ci siamo fermati a mettere un mazzo di fiori nel punto in cui morì Lombardini l' anno prima, quando ebbe quel terribile incidente con Munari alla guida della Fulvia…….purtroppo …… Invece in Grecia non abbiamo trovato neve ma siamo incappati di notte in una buca enorme ed un cerchione è letteralmente esploso; per fortuna ne avevamo due di scorta!
E così partiamo finalmente per questa Monaco-Chambery-Monaco di 1500 Km dove “pietà è morta”, anche perché noi avevamo una macchina che non aveva nemmeno 70 Cv, in più noi due, i bagagli, la benzina di scorta….. puoi immaginare!”
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
  • A proposito di benzina, c'è una fotografia dove siete ritratti in piena curva con una tanica sul portapacchi esterno e se non fosse per l' asfalto sembrate partecipare ad un safari!
“E' vero …….. infatti avevamo il problema che il serbatoio, in quella macchina, era da 28 litri scarsi! Ma il problema era più che altro in Jugoslavia dove trovare un distributore era un' avventura nell' avventura!
  • E per l' assistenza come facevate?
“L' assistenza meccanica ce la faceva la Fiat. A quei tempi la Fiat aveva un programma estivo di assistenza ai clienti che si chiamava “Assistenza Vacanze” e consisteva in un certo numero di 850 furgone attrezzati con un pò di ricambi ed altro, che durante l' estate giravano sulle autostrade per assistere gli automobilisti, ma li assistevano tutti senza distinzione di marca; a quei tempi il 116 non esisteva …….. Durante l' inverno questi furgoni erano inattivi e così ne utilizzarono alcuni per l' assistenza al Montecarlo. Per le gomme invece avevamo l' assistenza della Pirelli Deutch, sempre tramite Bertone ovviamente, e la cosa si rivelò di estrema importanza. Infatti ci cambiarono le gomme per ben 4 volte permettendoci di rimanere nel tempo massimo cosa che per noi era già un successo.
  • Quale fu il piazzamento alla fine ?
Mi ricordo che all' arrivo, avevamo fatto male i nostri conti e credevamo di essere fuori tempo massimo pertanto non ci siamo attardati oltre e siamo rientrati a Torino. Il bello è stato quando ci hanno cercato per il Giro del Turini e noi eravamo già a casa, poi allora non cerano i telefonini…….. Comunque è anche andata bene così perché quando Osella ha preso in mano la macchina per prepararla per la Targa Florio, è venuto fuori che l' albero motore era incrinato, perciò io credo che al massimo avremmo fatto la partenza ed alla prima prova speciale avremmo rotto! Al di là di questo, la classifica la facevano in base all' ordine di arrivo a Monte-Carlo, perciò noi ci siamo regolarmente classificati 44esimi assoluti, …. Ne sono arrivati 44…… di più non si poteva fare e visto che comunque abbiamo concluso la gara in 44 su 240 partenti e con una macchina così piccola per noi era già una vittoria essere arrivati in fondo! E comunque siamo arrivati primi della categoria sotto il 1000 di cilindrata!”
  • Bertone seguiva le vostre vicende?
“Bertone seguiva assiduamente la nostra avventura o meglio la sua vettura; ho conservato ad esempio 2 telegrammi, uno di Prearo ed uno di Bertone in persona che riporta testualmente: “Bravi, bravissimi, continuate così senza strafare!” il che la dice tutta su come fosse importante per lui dimostrare che quella piccola vettura era affidabile!”
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
  • Ed in effetti così è stato visto che l' avventura è continuata con la partecipazione alla Targa Florio.
“Infatti, e questa volta la macchina fu preparata da Osella che fece un lavoro superlativo, l' assetto era tutta un' altra cosa e poi essendo una gara di velocità si guidava da soli, senza bagagli come al Montecarlo, insomma tutta un' altra musica! Ricordo anche che per ovviare ai famosi scarsi 28 litri del serbatoio, Osella, che era una volpe, espanse con l' aria compressa il serbatoio portandolo ad una capienza di circa 32 litri cosa che ci permetteva di fare due giri pieni senza fermarci, altrimenti ci saremmo fermati a circa 6-7 Km dalla fine del secondo giro subito dopo la discesa di Collesano. Invece per ovviare al problema di un eccessivo riscaldamento del motore, viaggiavamo, purtroppo, con il riscaldamento acceso ed eravamo a Maggio ….. in Sicilia …. Che sudate! Anche in questa occasione ci siamo difesi bene e siamo giunti sino alla fine.
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
  • A differenza del Montecarlo, alla Targa come affrontavate il percorso di gara?
In modo casereccio come facevano del resto quasi tutti i concorrenti. La gara essendo di velocità richiedeva ovviamente forti andature e bisognava quindi porre dei segnali visibili da lontano in corrispondenza di curve, passaggi particolari, in modo da non perdere tempo e così ci portavamo dietro delle bombolette e segnavamo i punti cruciali in modo che quando arrivavi in piena velocità, ti attaccavi ai freni ....... altrimenti rischiavi di fare dei bei danni. Anche gli altri equipaggi facevano lo stesso con colori diversi, ovviamente, e così potete immaginare che arcobaleni spuntavano quà e là!
Poi, per noi, si trattava di cercare di andare sempre al massimo perchè comunque la vettura non faceva più dei 160 Km/h in quarta a 8000 giri, cosa che per quel motore era assolutamente fantastica, e i nostri avversari, per esempio le Porsche avevano anche 100 Km/h in più. Mi ricordo infatti che sul rettilineo del Buonfornello il problema era quello di farmi superare dalle Porsche perchè ti arrivavano dietro in piena velocità e quando mi passavano io dovevo tenere ben stretto il volante perchè il colpo d' aria non era indifferente. Per fortuna il Buonfornello era un rettilineo molto lungo con un piccolo dosso e quindi vedevi già da lontano arrivare le Porsche che inoltre avevano sul davanti quasi tutte una striscia colorata fluorescente e così, se non altro ti aspettavi lo spostamento e ti preparavi.
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
Click per ingrandire l'immagine
  • E dopo un 1969 così emmozionante?
Per quello che mi riguarda poi, mi sono sposato ed il budget allora non permetteva di continuare su quella strada e così devo ringraziare Bertone per queste due magnifiche occasioni che hanno allietato quel 1969!
La macchina comunque , mi pare, rimase in uso a "Mici" che ci fece un po di gare in salita dove però eri fortemente penalizzato perche c' erano le Abarth 850 coupè che avevano 20 Cv in più e non c' era storia. E poi Bertone decise di venderla e fu acquistata da Marcello Delfini (M. Delfini attuale titolare dei Magazzini dell' Auto di Torino, sarà oggetto della seconda intervista dove le vicende della nostra 850 Racer Team proseguono ricche di imprevisti. NdR)

Così si conclude la nostra piacevole chiaccherata con Enrico Re che ringraziamo per la sua estrema disponibilità e simpatia. Da vero Gentleman Driver ha sorvolato sull' importanza, comunque, che i piazzamenti da lui ottenuti hanno avuto per Bertone. Il sincero e appassionato racconto di RE ci ha fatto assaporare l' avventura di tempi non molto lontani nei quali i piloti facevano ancora veramente la differenza!

GRAZIE RE!

Click per ingrandire l'immagine