850 Sport Spider "America"

Click per ingrandire l'immagineStiamo arrivando al 1968 e Bertone sperava di ottimizzare la produzione grazie al funzionamento a pieno regime della catena di montaggio, ma ciò non accadeva ancora. Dalla manica del carrozziere-stilista esce un altro asso; riesce a convincere i vertici Fiat a guardare al mercato americano con la complicità della Roosevelt Motors che si sarebbe occupata della distribuzione ed assistenza.

Il mercato americano con le sue normative di sicurezza e forti restrizioni antinquinamento impone delle modifiche alla 850 spider che riguardano sia la carrozzeria che la meccanica. Infatti già le prime serie a faro obliquo esportate in america, per aggirare le norme antinquinamento che prendevano di mira cilindrate a partire dai 819 cc. avevano un motore depotenziato passando dalla sua cilindrata ordinaria di 843 cc a 817 cc.
Ma dato l' inatteso successo che la vettura ebbe oltreoceano, e le nuove restrizioni per la sicurezza imposero di rivedere il progetto.

Da qui nasce la modifica che colpisce di più la linea della vettura e che consiste nell' adeguamento alle norme che riguardano i fari anteriori; infatti le vetture di nuova immatricolazione devono adotare parabole "sealed beam". Ma ciò comporterebbe uno stravolgimento della struttura della vettura che andrebbe riprogettato completamente. Si decide di non toccare i lamierati e gli aggiornamenti vengono apportati alle parti non strutturali: cambia il frontale dove i fari inclinati lasciano il posto a due proiettori verticali inseriti in una svasatura; la parte inferiore della svasatura proprio sotto il faro, è personalizzata con una griglietta di plastica nera ricurva.
Inoltre lungo la fiancata vengono inserite ai due estremi, anteriore e posteriore, le luci di ingombro laterale, incassate nella carrozzeria e contornate da un bordo cromato, sono relativamente grosse e sacrificano leggermente la pulizia di linee originale. Posteriormente i gruppi ottici sono leggermente più grossi orizzontalmente per la presenza della luce di retromarcia mentre, immediatamente sotto di essi, compaiono due catarinfrangenti.
I primi modelli esportati hanno il medesimo disegno di paraurti ma successivamente si consolida la tipologia dei due baffi destro e sinistro interrotti a metà e collegati da un tubo cromato a U rovesciata agganciato direttamente sui due rostri con tampone in gomma nera come sulla 500L). Lo specchietto retrovisore esterno abbandona il parafango e trova una più consona posizione, avvitato sulla portiera all' altezza del vetrino triangolare. I cerchi sono sempre in lamiera stampata con coppa coprimozzo cromata e scritta Fiat.
All' interno i sedili assumono una conformazione particolare con poggiatesta integrato, le cinture di sicurezza sono obbligatorie e fornite di serie con arrotolatore.
Il cruscotto a differenza della versione europea dove i due pannellini che accolgono la strumentazione sono in legno, in quella americana sono di alluminio naturale spazzolato sul quale spiccano la spia anomalia impianto frenante, e l' interruttore delle luci di emergenza.
La strumentazione ha indicazioni in miglia e Km, la ghiera non più cromata ma nera. Sparisce il maniglione per il passeggero. Il volante è nero con due razze rastremate brunite a fori rotondi, pulsante del clacson rosso con scritta Fiat. Il tunnal centrale fa parte ormai della dotazione standard e meglio rifinisce l' interno della vettura.
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