Gian Franca La Marca - I miei anni "60 alla Bertone

Automotoretrò edizione 2012, per noi del Club è la celebrazione dei 20 anni di costituzione del sodalizio.
Il nostro stand, come ogni anno dal 2006, emerge, con un certo orgoglio da parte nostra, dalla selva di pannelli, pareti e stendardi dei vari club ed espositori presenti. All'interno fanno bella mostra di se una 850 Spider grigio metallizzato nella versione CL  e la neo restaurata Racer Berlinetta di Giancarlo Cevoli.
Lo stand diventa inatteso luogo di racconti, di ricordi, di curiose richieste e sempre più, noi del Club, comprendiamo sorridendo compiaciuti come questa vettura sia rimasta nell'immaginario di chi l'ha avuta o di chi l'ha solo sognata per tanti anni. Era una vettura di nicchia, ma che ha lasciato il segno.
Grazie allo stand, nel corso degli anni, abbiamo conosciuto anche diverse persone, artefici in prima linea del lavoro svolto in Bertone dagli anni '60 sino al periodo più recente che ne ha visto la chiusura. Persone che con i loro racconti ci hanno trasmesso ancora oggi passione ed affetto per un marchio storico come quello dell'azienda di Grugliasco.
Ma torniamo al nostro stand; come di consueto, stavo dando informazioni su alcuni particolari e, conclusa la mia “consulenza” noto un gruppetto di tre persone che studiano meticolosamente un pannello esposto con una miscellanea di foto relative ai nostri raduni annuali. Ovviamente mi avvicino e con fare timido e garbato non riesco che a pronunciare la solita frase: ”Posso aiutarvi?” Inaspettatamente la altrettanto timida risposta di una dei tre visitatori mi lascia di stucco: “No, no ………. Cercavo solo se c'era una mia foto con la Racer!” Letteralmente preso in contropiede, esito a rispondere, mi chiedo infatti a che titolo la gentile signora mi pone questa domanda, conoscendo io, perfettamente, le foto esposte, forse una socia che non conosco o chissà ………
Per fortuna la bella signora non si attende una mia risposta e prosegue “……a casa ho alcune riviste dove mi hanno fotografata vicino ad una Racer …”
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A questo punto ero ad un bivio; la bionda signora, rassegnata poichè non aveva trovato ciò che le interessava, era quasi sul punto di volgere il passo e sparire, amici al seguito, nella folla dei visitatori per mai più essere rintracciata. O rimanevo silente, ancora perplesso dalle risposte ricevute, o proferivo una qualsiasi frase pur di dare continuità al racconto che già lasciava presagire interessanti risvolti. Di nuovo riesco solo a dire “…….alcune riviste? ……..Racer?”
“Si – incalza la signora – vede io ho lavorato da Bertone e all' epoca, quando serviva, mi impiegavano anche come modella per realizzare alcune foto dei prototipi da presentare…………”
Un fulmine a ciel sereno! A stento trattengo la mia emozione e l' esultanza per avere trovato un' altra testimone ed artefice del lavoro di Bertone in quei magnifici anni '60!
Click per ingrandire l'immagineMa presentiamo la nostra ospite e procediamo con più calma!
La gentile, bella e bionda signora è Gian Franca La Marca. Dopo alcune battute allo stand, combiniamo un incontro presso una pizzeria per una piacevole serata di ricordi insieme al marito Renato ed alla coppia di amici. Gian Franca ci promette che porterà le riviste con le sue fotografie. Una settimana dopo ci troviamo attorno ad un tavolo e Gian Franca racconta: “ …….. Agli inizi degli anni '60 ero una ventenne con la passione del disegno e dopo il liceo artistico mi sarebbe piaciuto fare architettura. Ma anche se parliamo degli anni '60, gli anni del boom economico, i miei genitori, che possedevano un negozio, avevano bisogno che contribuissi anch'io al bilancio famigliare. Inoltre grazie ad amici comuni dei miei, ottenni un colloquio con il responsabile del personale della Bertone e successivamente un posto in amministrazione. Ovviamente l'amministrazione non era il massimo, data la mia inclinazione artistica, ma all'epoca per cominciare, andava benissimo!”

E' l'anno 1963 e Gian Franca varca i cancelli della Bertone. Sono anni nei quali anche in aziende dalle dimensioni già importanti, artigianalità e “sapersi arrangiare” sono concetti molto vivi specie se si lavora alla realizzazione di prototipi che devono essere trasformati dall'idea in materia e soprattutto in pezzi unici. Ecco che le aziende valorizzano ancora le capacità individuali di chi vi lavora e prima di spendere soldi altrove, cercano al loro interno la soluzione.L'uomo forse non è ancora un numero………
In questo clima, ci vuole poco per la giovane e bella Gian Franca trovare il proprio spazio!
“Infatti – prosegue – presto notarono le mie capacità artistiche e passare da sterili tabulati amministrativi alla realizzazione di figurini e disegni al centro stile fu un sogno! All' epoca il responsabile del centro stile era un giovane designer, molto esigente ma allo stesso tempo cordiale, si chiamava Giugiaro!”
Mentre prosegue il suo racconto, Gian Franca sfoglia alcuni articoli di riviste e ci porge una foto dove è ritratta al lavoro su di un figurino ed un' altra dove, insieme a dei colleghi, posa accanto ad una maquette di una 125 Executive mai entrata in produzione ( di spalle ci sembra anche di riconoscere Gandini, arrivato subito dopo Giugiaro sempre come responsabile dello stile).
“Ma non finisce qui! Infatti all' epoca, lasciatemelo dire, non ero niente male (il marito annuisce) ed insieme ad una mia collega bruna costituivamo il classico binomio bionda-bruna da affiancare ai motori in genere. Indubbiamente alla direzione non dispiaceva affatto avere in casa due modelle a costo zero e così venivamo mandate a destra e sinistra per realizzare dei servizi fotografici in occasione di presentazioni di modelli sulle riviste specializzate o ancora meglio ai saloni di Torino e di Ginevra dove addirittura il nostro vestiario era studiato in perfetta sintonia con il modello esposto!”. Ed anche in questo caso Franca ci mostra delle foto fatte al Salone dell'auto di Torino dove lei e la collega sono ritratte a fianco del prototipo CARABO verde metallizzato e arancio. I loro vestiti, secondo i canoni della moda di allora, ripropongono gli eccentrici colori del prototipo abbinati ad inserti di plastica trasparente, chiaro richiamo alle generose superfici vetrate del prestigioso prototipo.

DONNE E MOTORI ......

Un binomio che ancora oggi è molto radicato nella cultura motoristica direi a livello mondiale. Non vi è evento sportivo legato ai motori dove non vi siano belle fanciulle vuoi per promuovere un famoso marchio o per tenere l'ombrellino che ripara dal sole il campione di turno. Nei ritagli di giornale che GIAN Franca ci ha portato (parliamo di estratti del 1968-69) ci tuffiamo di colpo in un giornalismo sportivo automobilistico di più di 40 anni fa. Sorridiamo leggendo gli articoli che con uno stile tutto particolare riconducibile proprio a quel periodo descrivono auto e caratteristiche. Parliamo di riviste come “L'Automobile”, “Automondo”, “La Luna”, periodici e quotidiani che in gran numero, all' epoca, si occupavano di motori chi più a livello divulgativo, chi più entrando nel fascino della tecnica.
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Gli articoli sono dei veri e propri racconti ambientati in luoghi ed occasioni particolari. La figura femminile è ovviamente presente ma è attrice in prima persona, è lei che conduce il gioco, che “guida”. Così è nell'articolo dedicato alla presentazione della Racer Team ambientato presso la Sacra di San Michele a due passi dal Centro Stile Bertone di Caprie. Il giornalista racconta l'avventura di “Franca” (anche il nome non viene cambiato del tutto) che con disinvoltura affronta i tornanti della salita sfruttando le doti sportive della piccola berlinetta. Quella che traspare è la visione di una donna emancipata, che doma cavalli, seppur con prudenza, in piena sintonia con l'evoluzione sociale e culturale che le è stata propria di quegli anni.
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La 850 Spider è stata una macchina molto apprezzata dalle donne. Ecco che in un altro articolo, proprio per la presentazione della versione Racer (quella che con l'avvento della seconda serie, andava a sostituire la versione CL della prima serie) la storiella viene ambientata a Vinovo, importante centro ippico della cintura torinese. Di nuovo le donne si trovano perfettamente a loro agio e giocano, Gian Franca la bionda e la collega bruna, con la piccola spider in mezzo a cavalli che saltano ostacoli. Bellissima la versione Berlinetta azzurra con tetuccio in vinile bianco; l' abbinamento era disponibile a catalogo.
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UN PROTOTIPO MAI VISTO

Gian Franca ci lascia increduli con una serie di tre scatti, che vi proponiamo nei quali la si vede in posa su di una Racer Berlinetta. La macchina ha un colore crema non ben definito, chiaramente non a catalogo, con il tettuccio in vinile nero. 
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Ma ciò che ci colpisce è la presenza del famoso logo “Racer Team” sul lato del padiglione del tetto e la presenza della classica banda nera che corre da muso a coda della vettura anche se in questo caso si limita al solo cofano anteriore. Altri elementi distintivi del modello sono le frecce anteriori ereditate della prima serie, paraurti ridotti all'essenziale e fari anteriori supplementari,  Evidentemente questa Berlinetta era stata allestita con quelli che saranno segni inequivocabili della versione Team per una valutazione estetica sulla loro efficacia (ricordiamo comunque che già sulla prima serie, Bertone allestì un modello con hard top fisso che anticipava la linea della successiva "berlinetta":  la OTR 1000 con elaborazione Abarth! Sempre grazie a Gian Franca possiamo pubblicare le immagini di un depliant per il mercato francese con le versioni finali della famiglia Racer e con una vasta serie di accessori per le personalizzazioni post-vendita che prevedono anche cerchi in lega dal disegno esclusibo Bertone, un “tonneau cover” per la versione spider ed una elaborazione motore da 60 CV!
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Gian Franca lasciò la Bertone nel 1969 per sposarsi e proseguire l'attività di famiglia. Possiamo dire che probabilmente ha vissuto gli anni più belli ed affascinanti dell'attività dell' azienda torinese.
Anche per noi giunge la fine di questo piccolo viaggio nei ricordi. La fortuna ci ha aiutato ma ci hanno aiutato moltissimo la simpatia e disponibilità di Gian Franca, del marito Renato e dei loro amici Rita e Beppe. A Gian Franca, che si è guadagnata a tutti gli effetti un posto nella nostra famiglia di appassionati di 850 Spider ed un posto nella nostra pagina di testimonianze sul sito www.fiat850spiderbertone.it va il nostro più sincero e caloroso ringraziamento!