I RADUNI DEL CLUB

ACQUI TERME: Tra Monferrato e Langhe

Non può che partire così il resoconto della tre giorni svoltasi ad Acqui Terme (AL) nei giorni 7,8 e 9 maggio 2010, ovvero con un giusto riconoscimento a Maurizio Pedemonte e a sua moglie Paola che hanno organizzato un bel raduno di cui tutti i partecipanti serberanno un ottimo ricordo. Le previsioni meteo annunciavano pioggia  per cui siamo partiti rassegnati e pronti al peggio: la temperatura effettivamente era bassina però i tanto temuti acquazzoni non si sono visti e non hanno rovinato la festa ai 27 equipaggi partecipanti che anzi sono riusciti anche ad aprire le capotes, in particolare domenica mattina quando il sole ha reso il clima più clemente. Alcuni soci si sono presentati al volante delle auto moderne, chi per motivi di salute, chi perché ha intrapreso il restauro della propria 850; altri due hanno sfoggiato i loro splendidi  esemplari di “Sport Coupè”: vi era poi anche una Siata Spring ed il consueto variopinto serpentone di spider; alla fine dei conti si sono contate vetture provenienti da Piemonte. Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Marche, oltre ai già menzionati equipaggi giunti dalla Sicilia e dalla Francia.

La maggioranza degli equipaggi è arrivata all'Hotel Pineta di Acqui Terme nella giornata di venerdì sotto un cielo minaccioso; molti hanno preso una spruzzata d'acqua durante il tragitto ma tutto sommato si è trattato di poca cosa; ha creato più fastidio il brusco abbassamento di temperatura che ha costretto tutti a tirare fuori dagli armadi i capi pesanti riposti troppo frettolosamente.

Click per ingrandire l'immagineGli organizzatori per venerdì pomeriggio avevano previsto addirittura la scelta tra due differenti programmi: si poteva accedere al centro benessere delle terme oppure optare per una visita del centro storico di Acqui dove una guida particolarmente competente ha dapprima illustrato ai presenti la storia della città fin dai tempi più antichi poi li ha accompagnati alla scoperta dei principali monumenti: in particolare è stato visitato il Duomo all'interno del quale si trova una cappella contenente un trittico raffigurante la Madonna di Monserrato, opera del pittore spagnolo Bermejo; il gruppo ha poi fatto una passeggiata nelle vie del centro ammirando, fra le altre cose, una scultura opera del Martini rappresentante il figliol prodigo situata all'interno del vecchio ospedale. Al termine del tour il gruppo è rientrato in albergo per la cena.
La mattina successiva l'aria era particolarmente frizzante e solo pochi arditi hanno osato scoperchiare la propria vettura mentre gli ultimi partecipanti, appena giunti sul posto, si aggregavano al resto del gruppo.
Tutti eravamo ormai pronti per la partenza sotto gli occhi divertiti di una comitiva straniera ospite dello stesso hotel quando si sono presentate sul posto le nostre staffette: a bordo delle loro rombanti e fascinose Harley Davidson, un gruppo di motociclisti del “Texas Hill Country Chapter” di Acqui Terme ci ha fatto da guida agevolandoci nell'attraversamento degli incroci e guidandoci nel raggiungimento delle varie tappe, la prima delle quali dopo lo “sconfinamento” in terra astigiana, è stata il centro di Monastero Bormida.
Click per ingrandire l'immagine L'accesso al borgo avviene valicando un ponte a schiena d'asino sul fiume Bormida: il centro è caratterizzato dalla presenza di un castello del XIV secolo derivato da un monastero risalente al 1050; nella struttura si trova anche una torre campanaria alta 27 metri: abbiamo quindi visitato tutto il complesso che ospita, fra le altre cose, anche la sede del Municipio. A questo punto siamo risaliti in macchina per puntare verso Roccaverano: il paese si trova a 750 mt di altezza ed è la località più alta della Langa astigiana; ma la peculiarità più famosa di questo paese è la produzione della celebre Robiola, l'unico formaggio caprino ad avere ottenuto la DOP; la salita al borgo avviene tramite una strada ripida e tortuosa ma piacevolissima: arrivati sulla piazza su di un lato si può ammirare la parrocchiale attribuita al Bramante; di fronte i resti della facciata del castello in arenaria, i cui camminamenti sono raggiungibili tramite una passerella; la torre, invece, è perfettamente conservata: di forma cilindrica e alta 35 metri, offre la possibilità di recarsi sulla sua sommità tramite un'interminabile fila di scale a pioli; dall'alto il panorama spazia su
Click per ingrandire l'immagine Langhe e Monferrato ed è veramente incantevole; in piazza, al cospetto delle spider, il Consorzio della Robiola di Roccaverano ha organizzato una degustazione dei propri prodotti che è stata particolarmente gradita; a questo punto abbiamo di nuovo puntato verso valle per raggiungere l'agriturismo San Desiderio presso il quale abbiamo pranzato meravigliosamente; è stato nostro ospite il signor Enrico Re che nel 1969  disputò con un buon risultato il Rally di Montecarlo a bordo di una 850 Racer Team, vettura con cui gareggiò anche alla Targa Florio. Dopo pranzo abbiamo visitato l'annessa azienda agricola facendo la conoscenza del bue grasso, una razza particolare i cui esemplari raggiungono addirittura i 1250 Kg. A questo punto abbiamo puntato di nuovo verso Acqui Terme: una volta posizionate le auto in centro (addirittura tre vetture sono state parcheggiate in Piazza della Bollente) abbiamo visitato l'Enoteca Regionale dove ci è stata offerta una degustazione di Brachetto d'Acqui DOCG, uno squisito rosso dolce e frizzante apprezzato particolarmente dalle signore. A seguire, cena di gala in hotel dove, come di consueto..non si è tenuto il discorso del presidente! Sono stati assegnati in premio due abbonamenti al quindicinale Epocauto, sponsor del nostro giornalino: uno all'organizzatore e l'altro al partecipante giunto da più lontano.
Domenica mattina, finalmente con qualche raggio di sole, abbiamo potuto scoprire le vetture e metterci in marcia alla volta di Cassine; dopo esserci concentrati in una piazza all'ingresso del paese, scortati dai motociclisti del locale “VespaClub” abbiamo raggiunto il centro del paese attraversando caratteristiche e strette strade in salita. Abbiamo quindi parcheggiato in una graziosa piazza fra il palazzo comunale e la interessante chiesa di San Francesco che abbiamo visitato grazie al vicesindaco che ci ha fatto da guida; frattanto il personale della protezione civile organizzava un simpatico buffet all'ombra dei portici del municipio.

A questo punto siamo ripartiti in direzione di Strevi, sempre scortati dalle Vespe, percorrendo un itinerario meraviglioso su costoni costellati da vigneti fino a raggiungere l'azienda Vinicola Marenco: situata per l'appunto a Strevi, località che pochi anni fa ha ottenuto l'assegnazione della DOC, l'azienda è specializzata nella produzione di vini vivaci e spumanti dolci a base di uve Brachetto e Moscato; non mancano però altri vini interessanti quali Barbera, Dolcetto, Cortese e le deliziose versioni passite di Brachetto e Moscato, vere e proprie chicche da intenditori.
Oltre ad avere visitato la cantina, siamo stati ospiti delle sorelle Marenco per il pranzo che ha concluso questo nostro ritrovo.
Unica nota negativa del raduno: è stato un vero e proprio attentato alla linea dei partecipanti ma l'enogastronomia piemontese è fantastica e trattenersi sarebbe stato oltremodo difficile! Battute a parte, siamo ripartiti verso casa un po' appesantiti ma felici di avere trascorso questi tre giorni insieme e dandoci appuntamento al prossimo raduno di Formigine.

M.C.